I miei viaggi aumentano a dismisura negli ultimi tempi. Dopo una mezza vita ancorata al posto dove sono nato e ad un massimo di due, trecento chilometri di distanza, ecco esplodere, come un tappo di spumante tenuto troppo tempo costretto, la voglia e l’opportunità di viaggiare.
Fino a qualche anno fa, l’estero per me era qualche regione italiana un po’ più lontana, o al massimo il Vaticano e San Marino. Una tappa remota l’avevo fatta in Grecia, quando lavoravo, all’inizio della carriera, per un’azienda che cercava di vendere lì i propri prodotti tecnologici. Poi niente altro per molti anni.
La nazione dove sono andato di più, successivamente, è stata la Spagna: due volte a Barcellone ed una volta a Valencia, con la mia scuola.
A Valencia addirittura ho fatto anche il battesimo del volo, con smarrimento del bagaglio durante lo scalo a Barcellona: impatto violento, non c’è che dire.
Sulla mia scrivania ho le bandierine delle nazioni che visito. E fino a un anno fa non è che avessi problemi di spazio: San Marino, Vaticano, Spagna, Grecia, stop.
Dicevo del tappo di spumante. È un po’ un contrappasso, la cosa, perché ero sempre rimasto al palo a causa delle esigenze familiari: separato con una separazione economicamente molto dura, avevo sempre anteposto le esigenze di mia figlia a tutto il resto, cercando di trascorrere del tempo con lei, di farle fare esperienze, di farle coltivare passioni. E tutto è ritornato. Ora sta per laurearsi; ha studiato un anno in Svizzera e svolge un internship in Lussemburgo. La vita ti restituisce tutto. Grazie a lei le bandierine sono schizzate verso l’alto: Svizzera, Liechtenstein, e prossimamente Francia, Lussemburgo, Germania e Belgio come minimo.
Anche la scuola ha ripreso a contribuire, dandomi l’opportunità di una splendida esperienza in Turchia.
E come in ogni vicenda umana, più fai, più ti viene voglia di fare.
Per cui spero, entro l’anno, avendo un minimo di base in Luxembourg, di andare in Olanda, in Danimarca.
E poi Albania, Andorra, che mi hanno sempre incuriosito… Portogallo, ancora con la scuola…
Visitare luoghi, confrontarsi, imparare qualche parola, sperimentare il cibo, leggere … Così si cresce … e non è mai troppo tardi.